In un convegno al Senato, i generali pungono la politica dopo gli eventi degli ultimi giorni.
Il mondo va in fiamme, l’Europa dov’è?
È la domanda che si pongono i vertici militari italiani. Ormai non più segretamente, ma in maniera aperta e palese.
Lo hanno fatto ieri, in Senato, nel corso di un convegno organizzato da Italia Protagonista, la fondazione che fa capo al senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri.
All’incontro sono intervenuti il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Teo Luzi, il capo di stato maggiore dell’Aeronautica, Luca Goretti, il capo di stato maggiore dell’Esercito, Carmine Masiello, e il capo di stato maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone.
Tutti, uno dopo l’altro, hanno puntato il dito contro un’Europa a loro dire incapace di assumere decisioni concrete in un momento tanto delicato.
“Si parla da anni di difesa comune, ma non è mai stato mosso nessun passo in questa direzione”, è il concetto espresso da tutti. “Qual è la politica estera dell’Unione europea?”, ha esordito Luzi.
“Da 18 anni a Vicenza esiste un comando europeo, casa comune di 7 polizie a ordinamento militare. Può operare in missioni all’estero a bassa intensità, per mantenere stabilità dopo un conflitto. In 18 anni non è mai stati attivato”, ha affermato il comandante generale dell’Arma.
“Dobbiamo svegliarci dal torpore dell’ombrello protettivo della Nato – le parole invece di Goretti – e vedere se siamo in grado di offrire ai cittadini una nostra autonomia”.
Molto diretto Masiello: “Afghanistan, Ucraina, il 7 ottobre di Hamas, ora l’Iran. In ogni circostanza è stato detto: basta, serve una difesa comune europea. E non è successo niente. Noi militari sappiamo fare i compiti a casa, ma per arrivare a una difesa comune serve una profondissima volontà politica”.
Il capo di stato maggiore della Difesa, Giuseppe Cavo Dragone (prossimo a diventare presidente del comitato militare Nato), dal canto suo, ha provato a lanciare una proposta. “Mi associo al ministro Tajani – ha detto – e reputo ragionevole che già dalla prossima legislatura europea ci sia una figura di commissario ad hoc per la Difesa“.
Difesa comune, vertici militari italiani contro l’Ue