Salto di qualità nella disinformazione russa

Noname057 lancia una nuova fase per la disinformazione: canale telegram in lingua italiana, che dileggia il Presidente della Repubblica, Mattarella, e anche una petizione contro di lui, nel frattempo nuova ondata di attacchi ddos. Sullo sfondo? possibili negoziati ucraini e disimpegno USA.

Disinformazione, segue la turbolenza geopolitica, ma prima uno sguardo al contesto

salto di qualita nella disinformazione russa 2 Difesa Magazine

Le ultime 72h sono state una vera turbolenza geopolitica, certamente si ignorano ancora gli effetti, gli esiti, si vedranno soltanto sul lungo periodo, anche perché saranno ben altri i momenti d’interesse.

Si è ancora in attesa dell’esito del vertice di Parigi, sostanzialmente “la sveglia” all’Europa suonata da Macron dopo i messaggi forti in politica estera lanciati da Tramp.

 Purtroppo non sono previste conferenze stampa o dichiarazioni ufficiali alla fine della riunione, che avrà inizio oggi alle 16, ma sicuramente i singoli partecipanti sentiranno il bisogno di parlarne al loro elettorato.

A dire la verità i messaggi di Trump sull’Ucraina, e quindi sulla possibilità che terminino le operazioni militari tra Mosca e Kiev, con la sua mediazione, non convincono nessuno al di fuori dei Russi, anche perché, al pari delle perplessità espresse al tempo del vertice in Svizzera, non ha senso alcuno mediare senza entrambe le parti in conflitto.

Ancora, Macron affronta – da qualche mese – una notevole difficoltà interna, legate alla dinamiche creatasi dopo le elezioni anticipate e dopo l’esito di quelle Europee, fondamentalmente cerca di “buttare la palla” al di fuori del proprio campo, quasi inseguendo i sogni da grandeur che erano propri di Sarkozy (intervento diplomatico in Georgia, militare in Libia, UE a trazione Franco-Tedesca con la Merkel, principalmente grazie a utili da import/export).

Il dinamismo di Macron avviene, dapprima, tendendo la mano alla Danimarca, attaccata da Trump per l’affaire Greonlandia, promettendo aiuti militari nel caso in cui si dovesse realmente concretizzare un’intervento armato USA; d’altro canto – giustamente (ndr.) – poi mettendo sull’avviso i partener UE che le dichiarazioni di Trump, laddove realizzatesi, in tema di sicurezza del vecchio continente, rappresentano un sostanziale disimpegno a “stelle e strisce”, sia verso UE che verso NATO, e l’esempio lampante è la gestione, in assoluta autonomia (da logiche ante-seconda Guerra Mondiale) della resa Ucraina.

Il contesto della sicurezza europea, a oggi, passa realmente attraverso l’Ucraina, anche perché l’Italia – per esempio, ma come altri paesi – si è impegnata tanto, e a più riprese, verso gli ucraini (esecutivi Draghi e Meloni) sia in termini assistenziali (profughi e invio materiali di soccorso) che militari (invio armi), per non parlare delle procedure avviate per accogliere quel paese nell’UE, logica conseguenza vorrebbe quindi una partecipazione corale (quantomeno a livello di Commissione o altro rappresentate estero, se non per delegazioni di capi di Stato/Governo individuati) nelle successive trattative tendenti alla pace.

Ovviamente l’interesse verso l’Ucraina viene arricchito dalla capacità di capitalizzare gli accordi conseguenti, basti considerare la mappa dei materiali critici presenti sul territorio di Kiev.

Circa l’interesse russo: il cirsd ha stimato che buona parte di litio, stronzio, cesio, manganese, tantalio ucraino siano in mano russa, assieme al 56% del carbone e – in generale – di quasi metà delle risorse energetiche nazionali. Trump vorrebbe siglare un accordo con Zelensky sull’export di terre rare, ma vi è già un accordo con UE del 2021, finalizzato a ridurre la dipendenza energetica da competitor come USA, Cina (European Critical Raw Materials Act).

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La disinformazione corre sui social: guerra ibrida

In questo contesto si ravviva lo scenario digital, in particolar modo con un salto di qualità considerevole, e chiaramente con target l’Italia (che, bene ricordarlo, i russi non vorrebbero a un eventuale tavolo di pace): Noname057 lancia un canale telegram, e attacca direttamente il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

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Nel frattempo sono stati portati avanti degli attacchi ddos.

L’attacco in questione è sempre meno rilevante sul piano tecnico, il gruppo ha quindi solo traslato il baricentro sulla propaganda, come tra l’altro, già verificatosi nella scorsa campagna di cyberattacchi.