All’indomani della prima consultazione indetta da Macron, la compagine di governo si riassetta per il secondo turno, quali sono le aspettative?
Le elezioni in Francia e i riflessi in Europa
In apertura su tutti i giornali gli esiti del voto francese, indubbio il peso sull’Europa e sui rapporti di forza che si creeranno a breve, anche in funzione della possibile creazione di nuovi gruppi (il limite per la presentazione è il 4 luglio) e prima della plenaria prevista dell’assise EU del 16 luglio: a metà, il 7, il secondo turno francese.
Risvolti attuali sulla politica interna oltralpe? Si pensa già al secondo turno…
In linea di massima è possibile ricondurre gli esiti alla crisi sociale che, sul lungo periodo, ha attraversato la Francia, si pensi già, negli anni scorso, alle rimostranze dei gilet gialli oppure alle “sporadiche” crisi attraversate dalle periferie.
La coalizione del Presidente Macron (Ensamble) ha annunciato di aver invitato i propri candidati arrivati terzi a ritirarsi, così da favorire, nel secondo turno, personalità che possano sconfiggere il Rassemblement National.
Analoga scelta strategica è stata annunciata dal Nuovo Fronte Popolare, di Jean Luc Mélenchon, giustappunto per non avvantaggiare i candidati di Le Pen, mentre i Repubblicani (Les Republicains) non hanno fornito indicazioni di voto.
Tafferugli post-elezioni
In piazza della Repubblica, a Parigi, si è avuta una mobilitazione spontanea, dove sono stati scanditi slogan contro il Rassemblement National.
Qualcosa di non particolarmente dissimile si era già verificato all’esito delle elezioni europee.