Il 2 Giugno è un momento importante, un collante tra un presente – sicuramente complesso – e un passato che ha rappresentato l’occasione per riflettere sul valore di libertà, democrazia, sacrificio. Ecco perché la “Festa della Repubblica” è un’occasione coinvolgente, motivo per cui la sfilata sui fori imperiali, a Roma, vede protagoniste tutte le componenti della società, e diversamente non potrebbe essere.
Il significato di una Festa, nascita della Repubblica
78°esimo Anniversario, un numero sicuramente importante, anche se – senza voler fare il benaltrista, dalla semplicistica fallacia comunicativa – l’Italia continua a rimanere una “democrazia giovane”.
Lo riportano le statistiche, come l’indice calcolato dall’Economist Intelligence Unit, dove l’Italia viene indicata tra le “democrazie imperfette” (i parametri considerati sono: processo elettorale e pluralismo; libertà civili; governo e sue funzioni; partecipazione politica e cultura politica): meno dell’otto per cento della popolazione mondiale vive in paesi dalle c.d. “democrazie complete”.
Ancora, lo riporta la cronaca, e qui si potrebbe spaziare dai casi di femminicidio, alle morti sul lavoro, alle disparità sociali.
L’Italia è quindi una giovane Repubblica democratica, nata dalla voglia di costruire un futuro migliore, memore dell’esempio offerto dalle 21 donne presenti nell’Assemblea Costituente, e dalla continua ricerca di emancipazione che porta a un primo debutto elettorale, in sede nazionale, delle donne italiane. Seguiranno, certamente, alterni momenti, di politica aulica e di sviluppo economico, intervallati da anni realmente bui.
Facile, in questo momento, prendere a prestito le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella:
Il 2 Giugno del 1946 l’Italia sceglieva la Repubblica. Quel voto – all’avvio della vita democratica – rappresentò per gli italiani una chiamata alla responsabilità. In quegli anni di speranze diffuse, le aspirazioni al benessere e al miglioramento della condizione personale, procedevano alle conquiste democratiche e sociali. La congiuntura internazionale propone nuovamente tempi straordinari.
Come allora avvertiamo – oggi a livello mondiale – l’esigenza di impegnarsi per la pace, di perseguire insieme ovunque libertà e sviluppo, democrazia e diffusione del benessere, maturazione civile, crescita economica e dei diritti: questa ci appare, nella comunità internazionale, la grande sfida, l’orizzonte che abbiamo di fronte.
Palazzo del Quirinale
La sfilata?
Essa rappresenta uno dei momenti istituzionali di questa particolare giornata, che viene scandita – a dire il vero – da più appuntamenti; sicuramente quanto accade su via dei fori imperiali rappresenta l’elemento più “visibile” e anche “accessibile” al cittadino, al turista e al semplice “curioso”.
In una sonnecchiante domenica mattina, dal cielo tendente al plumbeo e piovigginante, sfilano le varie componenti delle Forze Armate e di Polizia; i Sindaci, ideali rappresentanti delle comunità dei vari territori amministrati; le componenti civili del soccorso, dalla Protezione Civile Nazionale alla Croce Rossa Italiana; tutti in rappresentanza di quel sistema paese cui – di fatto – tutti siamo chiamati (possiamo e dobbiamo) contribuire. Le immagini che provengono dai fori imperiali offrono uno spaccato di questo paese che quotidianamente si impegna per un bene comune.
Durante la cerimonia alto è stato il livello di sicurezza. Fermati una 15ina di attivisti di “ultima generazione”.