Francia, assalto alle carceri

In Francia i problemi di ordine e sicurezza pubblica raggiungono livelli di attenzione preoccupante

Dalla crisi politica…

Mentre le pagine degli approfondimenti politici esteri, sono tutte – ovviamente – concentrati sul “doppio vertice” Washington-Roma (ieri) e Roma-Washington (oggi), con una Giorgia Meloni in gran spolvero, prima acclamata da Trump e ora amabile padrona di casa con Vance, con sullo sfondo affaire NATO (2% PIL, sopratutto), guerra in Ucraina, crisi economiche (dazi), e leadership UE (fattiva e non istituzionale), la Francia attraversa molteplici crisi.

Sicuramente di carattere politico, sono noti gli esiti delle elezioni nazionali, a seguito delle consultazioni europee, come altrettanto noti erano stati i tafferugli seguiti.

A questo si aggiunge la successiva instabilità politica nel designare il capo del governo cui, più recentemente, si aggiunge la tegola giudiziaria sul principale leader dell’opposizione a Macron: Marine Le Pen, condannata a 4 anni di carcere e non eleggibili per i prossimi 5 anni.

Francia violenza contro le carceri

…all’Attacco simulteo ai penitenziari: la Francia ha un “nuovo” problema

Nella notte tra il 14 e il 15 Aprile scorso, e anche la notte del 16, gli istituti penitenziari di varie città francesi sono stati oggetto di attacchi che, a primo acchito, paiono essere coordinati.

Carceri di Tolone, per esempio, ma anche di Valence, Marsiglia, Villepinte, Tarascona, sono stati interessati da esplosioni di colpi da armi automatiche, incendi nelle loro immediate vicinanze, ai danni di veicoli.

Colpisce, ovviamente, la tempistica, sia degli attacchi che dalle metodologie utilizzate, che richiamano tempi bui già trascorsi negli anni ’70.

Fonti non confermate riferiscono di azione coordinate dal narcotraffico, un possibile tentativo di intimidire l’azione dello Stato verso l’inserimento della politica carceraria.

Considerando anche la politica interna della Francia, e la crisi che sta attraversando la sinistra, si è anche pensato al coinvolgimento di gruppi di estrema sinistra, questo dopo la scoperta – da parte delle forze di sicurezza – di un canale telgram gestito da gruppi violenti.

Nei pressi di alcuni degli obiettivi, muri sono stati imbrattato con la sigla “DDPF” – diritti dei prigionieri francesi – indaga la Procura Nazionale Antiterrorismo.

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