Massiccio attacco aereo è ora in corso contro siti di lancio di Hezbollah. Decine gli obiettivi colpiti.
Hezbollah “nuovo” obiettivo di Israele?
Ovviamente parlare di “nuovo” in un conflitto come quello arabo-israeliano, che dura decenni e ha alterni momenti di criticità, ha poco senso, forse nulla basti pensare alle abituali scaramucce nel nord di Israele.
Sicuramente bisogna registrare una fase “nuova” del conflitto, avviato nell’ottobre scorso, una fase dove si rischia però di non comprendere chi “gioca” ad avere una posizione di supremazia e, soprattutto, il dove si voglia arrivare.
Israele dopo gli strike contro la leadership (politica) di Hamas e di alcuni elementi di prim’ordine di Hezbollah, ha dimostrato di avere una intelligence che ha ripreso il controllo del contesto, tirando a lucido lo smalto che era – indubbiamente – scemato dopo il pogrom del 7 ottobre 2023.
“Lucido”, ripassato nei giorni scorsi, quando migliaia di dispositivi mobili (walkie talkie, cercapersone) sono esplosi in Libano, provocando una decina di decessi e circa 3000 feriti (tra cui l’Ambasciatore dell’Iran), tra i sodali di Hezbollah.
L’operazione in questione, di cui si parlerà per molto tempo ancora, è un saggio pratico dell’intelligence operativa, considerando la modalità di infiltrazione del Mossad, nel ciclo logistico dei device colpiti, ancorché oramai fuori commercio, aggiungendo cariche esplosive, e quindi della sua pervasività nel mondo commerciale nell’area. Si pensi alla possibile creazione di una società di comodo che avrebbe fatto da intermediazione per l’acquisto con analoga società di schermo riferibile al gruppo libanese.
A quell’azione, che inevitabilmente frastorna l’attaccato e destabilizza i suoi abituali mezzi di comunicazione, ha fatto seguito l’eliminazione di esponenti di spicco del movimento libanese, tra cui Ibrahim Aqil, significando (probabilmente) l’intento di massificare gli sforzi per rintuzzare le capacità operative di Hezbollah.
Rimane l’incognita Iran. Intanto nel nord, Israele rafforza le misure a protezione dei propri ospedali.