…ma la Littizzetto, fa ancora ridere?

Il comico dovrebbe essere caratterizzato da ironia pungente, sarcasmo intelligente, capacità argomentativa, se Crozza riesce ad anticipare (realmente) le future gaffes dei politici, perché la Littizzetto non riesce a uscire dalla comfort zone della facile offesa, di dubbio gusto, cavalcando i luoghi comuni?

No, la Littizzetto non fa ridere…

…potrebbe andare in Estonia a bere un “buon” espresso macchiato con “amore”, sullo stile di Tommy Cash, sorseggiandolo mentre guardano il film de “Il mandolino del capitano Corelli”.

littizzetto collage

Il luogo comune del popolo dei “poeti, santi e navigatori” è – giustamente – desueto, e quindi viene avallato quello di “amore, musica e spaghetti” oppure “mafia, pizza e caffè”, decisamente triste, sia a livello cinematografico (con “Corelli”) che musicale (con Tommy l’estone).

Eppure la risposta a livello nazionale è veramente buffa: se un cantante sbeffeggia l’italianità facendo riferimento ai luoghi comuni e “colpendo” il caffè espresso (manco fossimo il Brasile), anche richiamando la mafia, cantando storpiando l’italiano con lo spagnolo, alzata di scudi, non sia mai!

Poi, una “comica nostrana”, nel contesto di una chiosa sulla geopolitica d’Europa, quindi sulle possibile prospettive di una organica difesa continentale, pontifica: “Noi italiani non siamo capaci di fare la guerra, facciamo cagarissimo“.

ma la litizzetto fa ancora ridere 2 Difesa Magazine

Richiamando Checco Zalone, e una sua celebre battuta, verrebbe da dire: “ma è del mestiere questa?”

Sarebbe il caso di ricordare come le Forze Armate italiane sono da sempre apprezzate nei teatri operativi fuori area, ma evidentemente la signora Littizzetto non ha tempo di guardare telegiornali, leggere, scrollare social e apprendere come questa opinione non viene espressa da politici o Alti Ufficiali “nostrani”, bensì dal Gen. USA Stanley Mc Chrystal, ora a riposo:

“I do not wish to divulge the specifics. I can only say that I could observe the work and professionalism
of that team. I believe that the Italians would be proud of their soldiers

ipse dixit, quindi: “Se l’opinione pubblica italiana vedesse come operano, sarebbe orgogliosa dei loro soldati“.

Stanley MC Chrystal littizzetto

Era il tempo in cui il Generale Stanley MC Chrystal era Comandante del dispiegamento multinazionale in Afghanistan e gli uomini di cui parlava erano i militari in servizio nella Task Force 45, l’elite delle forze speciali Italiane.

Si parla di circa 200 operatori appartenenti al Col Moschin, al Gis, al 185 RAO, al 4° RGT Alpini paracadutisti, Unità dell’Aeronautica Militare, ma la Litizzetto perché dovrebbe saperlo?

D’altronde basta fare due battute, avere due like sui social e l’assegno incassato per la serata in TV, con una rivisitazione storica all’acqua di rosa si cita Caporetto, la campagna Greca (tralasciando il dramma di Cefalonia, tragedia di natura politica e non già per l’inettitudine delle Armate Italiane), ma non cita EL ALAMEIN, dove gli inglesi scoprono gli eroi italiani (“mancò la fortuna ma non il valore“) e, al tempo, vennero resi gli onori delle armi ai militari italiani sconfitti.

Ancora, su richiesta della Nato, l’Arma dei Carabinieri progetta concettualmente e operativamente una nuova Unità Specializzata Multinazionale da dispiegare nelle fasi di transizioni in teatri esteri, tipiche – quindi – delle operazioni di stabilizzazione.

La prima applicazione in Bosnia. L’Arma dei Carabinieri ne assume il Comando, la Littizzetto ne era a conoscenza? Addirittura gli apprezzamenti USA hanno avuto anche risvolti di natura diplomatica, con l‘Amministrazione a stelle e strisce entusiasta del ruolo svolto dai Carabinieri nell’addestramento delle forze di sicurezza irachene, questo nel dopo ISIL.

paglia littizzetto

Sicuramente una “risposta” ponderata è stata quella formulata dal Tenente Colonnello Gianfranco Paglia, Ufficiale dell’Esercito Italiano, ora Consigliere del Ministro della Difesa, Crosetto, e reduce del conflitto a fuoco al check point pasta, a Mogadiscio, in Somalia, negli anni anni ’90, dove persero la vita tre paracadutisti italiani. Il Colonnello Paglia ha invitato a un maggior rispetto per chi indossa una uniforme. Come dargli torto. Apprezzati all’estero e bistrattati in patria, forse è un grande classico.

Per la Littizzetto, evidentemente esterofila, sarebbe il caso di consigliare la visione di un altro film, così da meglio comprendere in quale contesto operativo venne ferito il Col. Paglia: black hawk down, e anche in quell’occasione l’italiano ha avuto modo di dimostrare che non è secondo a nessuno.

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