Nei giorni scorsi si è tenuto un primo interrogatorio a carico dell’Alto Ufficiale dell’Arma, oggi a riposo. A seguito della notifica dell’avviso di garanzia si sono registrati vari attestati di stima e solidarietà all’indirizzo di Mario Mori, dal mondo istituzionale e da singoli.
Mario Mori, il rammarico per stralci pubblicati
Come scritto, a seguito dell’avviso di garanzia vari sono stati gli attestati di stima, alcuni anche riportati su queste pagine, Mario Mori è stato interrogato lo scorso 5 giugno, con verbale conseguente secretato, eppure taluni passaggi sono stati pubblicati e, l’Alto Ufficiale, ha manifestato la sua amarezza sul punto.
“sono stato inteso dalla Procura di Firenze nel pomeriggio di ieri in quanto indagato per strage, associazione mafiosa e associazione con finalità di terrorismo ed eversione nell’ambito del procedimento penale n. 16249/22 RGNR. Al termine, l’atto istruttorio è stato secretato e poi, a fortiori, il Procuratore capo, ha ribadito la segretezza dell’interrogatorio e il conseguente obbligo, per tutti i presenti, di non divulgarne i contenuti. Oggi su Repubblica, edizione Firenze, ci sono ampi riferimenti sia all’interrogatorio di ieri, sia all’audizione dell’anno scorso, atto parimenti coperto da segreto investigativo e, quindi, di contenuto non divulgabile. Il tutto in aperta violazione di legge e delle disposizioni impartite dal procuratore.
Preciso altresì che non ho alcun rapporto con il quotidiano Repubblica e men che meno con la redazione di Firenze. Constato che il circo giudiziario e mediatico, già sconfitto a Palermo, si è rimesso in moto. Mi domando se non sia doveroso un intervento del CSM nella sua interezza e del Ministro della Giustizia per verificare (e per i provvedimenti conseguenti) fonte e modalità di tale fuga di notizie, oltretutto imprecise.”
Mario Mori