Le indagini sulla rapina al caveau della Mondialpol di Sassari sono nel vivo e la società di sicurezza sente il bisogno di farsi portavoce di richieste, interessanti la particolare categoria, verso l’esecutivo.
La Mondialpol, e la categoria della vigilanza privata, attende delle risposte
Nei giorni scorsi sono diventati virali dei video, e delle foto, dove i protagonisti, una banda di rapinatori, evidentemente “professionisti”, mettevano a segno un colpo da 20 mln di euro, ai danni della Mondialpol di Sassari.
La rapina ha avuto l’esito descritto, la sottrazione di una cospicua somma di danaro, al termine di una vera e propria operazione militare, con scene da film.
La logistica era indubbiamente protagonista, con utilizzo di mezzi meccanici per vincere la resistenza della struttura, e quindi accedere al caveau, mentre i rapinatori, armi automatiche in pugno, sparando, dissuadevano le guardie giurate da qualsiasi intervento.
Vi è da dire che una rapina del genere è la terza volta che si verifica in otto anni.
Seguirà conflitto a fuoco con una pattuglia dell’arma dei carabinieri e la copertura della fuga, grazie ad auto incediate.
Alle rimostranze della politica locale, che vede questa criminalità arrogante, pericolosa e incombente, fa eco il Generale di C.A. Carmelo Burgio, che descrive le varie fasi dell’assalto, seguirà, anche, un comunicato di Mondiapol, attraverso i propri social.