Carabinieri, in Puglia non si torna, o quasi…

Colpisce una nota del Nuovo Sindacato Carabinieri, circa un mancato trasferimento in Puglia, perché disvela (o richiama) una diversità dei criteri che possono contribuire alla movimentazione di un militare.

Puglia out, anche se con problemi familiari

puglia nas cz

Una nota del NSC riporta la carenza di fiducia di un sottufficiale dei carabinieri in relazione alla sua richiesta di trasferimento per il Salento.

Tendenzialmente, il motivo di questo calo motivazionale è stato posto all’attenzione del TAR Lazio, che ancora non si è espresso, riferendosi a differenziali trattamenti tra la sua pratica e quella di un collega.

In particolare, il ricorrente, che lamenta di non essere stato esaudito a fronte di contesti familiari di natura sanitaria e personali, è stato censurato circa i tempi di permanenza al reparto – NAS di Catanzaro – e alla sua forza organica.

Il sindacato e il ricorrente pongono in rilievo il caso di un collega che, nel giro di poco tempo, avrebbe ottenuto il trasferimento da una zona del nord Italia al sud, in Puglia, venendo meno tutte quelle caratteristiche temporali e di organico altrimenti opposte.

Si attende l’esito amministrativo, considerando che il Comando Generale non ebbe a concedere – probabilmente (ndr.) durante l’istruttoria della pratica di trasferimento, magari in sede di richiesta integrazione art. 10 bis l. 241/1990, oppure subito dopo l’esito negativo della richiesta – un incontro tra il Maresciallo e il vertice istituzionale.