ROS e SCO individuano un covo di MMD e spunta il collegamento con la Magliana

ROS e SCO individuano un covo di MMD e spunta il collegamento con la Magliana

La Procura distrettuale di Palermo, nell’ambito delle indagini finalizzate all’individuazione della rete di fiancheggiatori che ha sostenuto, nel corso degli anni, la latitanza di Matteo Messina Denaro, ha disposto perquisizioni ed ispezione di luoghi in una zona residenziale di Mazara del Vallo (Trapani).

Le attività, fa sapere in una nota la stessa Procura, sono state delegate congiuntamente ad investigatori della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri.

carabinieri ros
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Il provvedimento scaturisce dagli esiti di recenti approfondimenti investigativi svolti da investigatori dello SCO della Polizia di Stato, e integrati da accertamenti eseguiti dal Ros dell’Arma dei Carabinieri, che, nel quadro della ricostruzione dei movimenti di Messina Denaro, hanno consentito di individuare un’area delimitata di Mazara del Vallo frequentata dall’ex latitante nei mesi precedenti l’arresto; in particolare è stato individuato un complesso residenziale dove si ritiene che Messina Denaro abbia avuto la disponibilità di una unità immobiliare tuttora non individuata.

È stato quindi disposto lo svolgimento delle attività per la completa perquisizione di tutti i garage pertinenti allo stesso complesso abitativo e per effettuare una ispezione dei luoghi tesa ad accertare la possibile apertura di appartamenti e garage della struttura attraverso alcune chiavi, tuttora in sequestro, a suo tempo trovate nella disponibilità dell’ex latitante e di alcuni favoreggiatori.

Il supporto della Banda della Magliana

Antonio Nicoletti, figlio di Enrico, l’ex cassiere della banda della Magliana avrebbe favorito, secondo quanto è riportato nell’informativa dell’inchiesta ‘Assedio’ della DDA di Roma che l’agenzia LaPresse ha visionato, la latitanza romana del boss di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro.

Il boss deceduto nel reparto detentivo dell’ospedale San Salvatore dell’Aquila, pochi mesi dopo la cattura, avvenuta da parte dei Carabinieri del Ros, dopo 30 anni di superlatitanza, si sarebbe recato a Roma, per essere sottoposto ad alcune visite oncologiche in un ospedale della Capitale.

Nicoletti Jr. inuna intercettazione ambientale di una conversazione tra più interlocutori, tra cui un ex giocatore di calcio captata a luglio del 2018 dagli investigatori del centro operativo della Dia di Roma diceva: “Oh, ma ti ricordi quel giorno con chi mi sono incontrato io? .. Ma te lo ricordi o no?.. con quello la.. Io mi ci sono incontrato… proprio con lui personalmente.

Oh, dentro ad un ospedale sei mesi fa..”. Antonio Nicoletti, in quella circostanza si offrì di mediare con la società Trapani Calcio, per far ottenere all’amico calciatore un posto da allenatore. Massimo invece, l’altro figlio dell’ex cassiere della banda della Magliana Enrico, definisce il fratello Antonio che si era interessato ad una vicenda sanitaria: “più potente del Ministro della sanità”.

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