Più soldati, ITALMIL appoggia le parole del Gen. C.A. Massello, capo stato maggiore Esercito, in sede di audizione in commissione difesa.
ITALMIL e le sfide per l’esercito, non solo più soldati
Il Sindacato Itamil Esercito condivide le dichiarazioni del Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Gen. C.A. Carmine Masiello, sulla necessità di aumentare il numero di militari per affrontare le nuove sfide della sicurezza nazionale.
Tuttavia, riteniamo che la questione non si limiti solo a un incremento del personale: l’Italia ha bisogno di un vero cambio di mentalità sulla Difesa, che porti a considerare le Forze Armate non solo come uno strumento da impiegare in situazioni di emergenza, ma come un pilastro strategico del Paese.
Per troppo tempo, in Italia si è parlato di Forze Armate solo in caso di emergenze nazionali o crisi internazionali, senza una reale programmazione a lungo termine. Al contrario, Paesi come Francia, Germania e Stati Uniti hanno adottato un modello di Difesa basato su investimenti costanti, personale giovane e ben retribuito, pensioni adeguate alla specificità del servizio, infrastrutture efficienti e una chiara visione strategica.
“Concordiamo con il Generale Masiello: servono più soldati”, afferma il Segretario Generale di Itamil, Girolamo Foti, “ma senza una riforma strutturale e un cambio culturale, qualsiasi incremento numerico rischia di essere insufficiente. Dobbiamo smettere di considerare la Difesa come un costo e iniziare a riconoscerla come una risorsa, un investimento essenziale per la sicurezza, la stabilità e la protezione dei cittadini italiani, nonché per la pace nel mondo.”
Il Presidente Sandro Frattalemi aggiunge: “Occorre riconoscere la sicurezza nazionale come una priorità strategica, non solo in caso di crisi. È fondamentale introdurre nelle scuole e nelle istituzioni una maggiore cultura della Difesa e della sicurezza nazionale.”
Prosegue il Segretario Foti: “Serve un cambio generazionale, e abbiamo una soluzione alternativa: basterebbe estendere l’ausiliaria a tutte le categorie a partire dai 54 anni. Inoltre, è necessario rivedere i coefficienti pensionistici per equipararli a quelli del pubblico impiego, tenendo conto della specificità del servizio militare e della sua natura usurante.
Dulcis in fundo, proponiamo la costituzione di un corpo di riserva formato da veterani in ausiliaria e volontari in ferma annuale, con compiti di supporto alle emergenze nazionali, ai reparti impegnati in missioni operative e alla Protezione Civile. Quest’ultima potrebbe essere assorbita sul modello dei Carabinieri con la Forestale, garantendo maggiore efficienza nella gestione delle emergenze.”
“UN NUOVO APPROCCIO PER UNA DIFESA FORTE ED EFFICIENTE”
Investire nella Difesa non significa solo aumentare il numero di soldati, ma costruire un modello più moderno, efficiente e sostenibile.”
Il Sindacato Itamil Esercito chiede un impegno concreto da parte del Governo per garantire risorse adeguate, condizioni di lavoro dignitose e una strategia chiara per il futuro delle Forze Armate.