Speranza, Giubileo e carceri, il Papa apre una seconda porta

Per la prima volta un Pontefice volge lo sguardo giubilare alle carceri, e con esso a quell’intero ecosistema, spesso in sofferenza, e la speranza non deve essere persa

Messaggio forte per tutti i carcerati: la speranza non deve mancare

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Accolto dal Ministro della Giustizia, Nordio, il Papa è stato a Rebibbia: presenti circa 600 persone alla Santa Messa.

Il Papa bussa sulla porta di Rebibbia, un’apertura che mette in comunicazione due mondi, quello reale, vissuto da noi tutti e quello “dietro le sbarre”.

Una comunità, quella penitenziaria composta da dipendenti del DAP, assistenti sociali, criminologi e da oltre 62.000 carcerati.

Il dramma della “speranza che va…” è rappresentato dalle 88 persone che sono decedute all’interno delle strutture penitenziarie, maggiore attenzione verso questo ecosistema viene quotidianamente richiamato da associazioni come Antigone o Nessuno tocchi Caino.