Al Comando della Polizia Locale di Cantù viene adottato – a titolo sperimentale – un nuovo modello di Taser, la nota pistola a impulsi elettrici, sullo sfondo le sempre più pressanti esigenze operative, in attesa di una riforma nazionale, per gli agenti della polizia locale, che tarda ad arrivare.
Taser e polizia locale, connubio necessario
Quando si fa riferimento a nuovi strumenti di dissuasione, di deterrenza, in uso a forze di Polizia, siano esse nazionali o locali, subito “menti semplici” pensano a scene “da macelleria messicana”, di violenza mal repressa e che può essere ora sfogata dagli agenti, utilizzando – per l’appunto – i nuovi strumenti a disposizione.
Le battute, infatti, su forum e canali social vari, spaziano dall’utilizzo di “cinturoni alla batman” (per via dei numerosi strumenti che vi possono essere applicati), sempre più in uso ad agenti e militari, che a un uso facilitato della violenza.
Fondamentalmente la sicurezza degli operatori passa in secondo piano, forse ancora dopo.
Perché “connubio necessario”? Perché l’attività operativa delle polizie locali, almeno nei centri urbani con 10.000 abitanti, non è molto dissimile a quello della polizie nazionali.
SI pensi alla suddivisione in reparti e servizi, certamente in funzione della pianta organica di quel comando, arrivando a coprire settori come la sicurezza stradale (anche con turnazioni h24), polizia scientifica (per eccellenza, il falso documentale, ma anche producendo in autonomia i rilievi segnaletici), fornendo anche personale per le aliquota di polizia giudiziaria presso le Procure della Repubblica. Quanto precede in aggiunta ad ambiti di polizia amministrativa, spesso di esclusiva pertinenza delle locali.
Inevitabile, quindi, che strumenti less than lethal rappresentino un aiuto operativo concreto e, quindi, ben vengano, purché siano accompagnati da disciplinari d’impiego e da un periodo di formazione.
Taser10, una adozione condizionata
Consegnate la mattina del 3 settembre, al Comandante, dott. Roberto Carbone, due taser10, alla presenza del sottosegretario all’Interno, On. Molteni.
La sperimentazione avrà una durata di sei mesi, dal 30 settembre p.v., il raggio di azione della pistola a impulsi elettrici è di 13.7 mt, provvista di avvertimenti acustici e puntatore laser, consentiranno una rapida descalation della tensione, garantendo la sicurezza fisica degli operatori.
All’estrazione del taser corrisponderà l’attivazione della bodycam, significando un lavoro tecnico importante, per l’Ente, dovendo investire in formazione e redazione disciplinari (regolamento per la dotazione, addendum privacy per utilizzo bodycam).