Le sirene di allarme anti-razzo sono suonate nelle postazioni della missione di interposizione delle Nazioni Unite nel sud del Libano (UNIFIL) al confine con Israele. Lo riferisce l’agenzia di stampa libanese “Nna”
“C’è una situazione di tensione anche se al momento c’è relativa calma rispetto a qualche ora fa o ai giorni passati quando vedevamo razzi e scontri da una parte all’altra”.
Lo afferma Andrea Tenenti, portavoce UNIFIL.
“Mi trovo a Naqoura, il quartier generale della missione UNIFIL, nel sud del Libano e al momento c’è tensione ma non ci sono scontri a fuoco tra i due paesi, cosa che invece succedeva qualche ora fa. Il contingente italiano è a qualche chilometro dal quartier generale, a Shama, dove sono circa mille soldati. Invece qui a Naqoura ci sono circa 10 mila caschi blu nella missione da 49 paesi diversi. Al momento i soldati sono rinchiusi nei bunker solamente nelle zone soggette ad attacchi da entrambe le parti, mentre in altre zone i contingenti continuano ad essere operativi nel monitoraggio della situazione. La cosa importante è che il comandante della missione, il generale Aroldo Lázaro, di nazionalità spagnola, è in continuo contatto con entrambe le forze armate – esercito israeliano e libanese – per cercare di superare la situazione e di evitare un conflitto di più larga scala. Dobbiamo anche dire che tra i due paesi non ci sono relazioni, i due paesi sono in guerra, infatti non c’è un vero confine e nemmeno un dialogo. Noi siamo gli unici ad avere un dialogo con entrambe le parti per cercare di superare l’attuale situazione e tornare alla stabilità che siamo riusciti ad avere negli ultimi 17 anni”.
“Non ci sono vittime nè feriti nel nostro contingente qui in Libano. Qualsiasi cambiamento della missione a livello di mandato o presenza deve essere approvato dal Consiglio di Sicurezza dell’Onu. Al momento il numero del personale e il mandato è adeguato alla situazione. La cosa più importante che stiamo cercando di fare è mantenere il contatto tra le parti e promuovere un dialogo, per far sì che la situazione non degeneri, e importante mantenere la stabilità”.
L’apertura del fronte libanese è una pessima notizia
“La notizia peggiore, ora, è l’apertura del fronte del Libano, dove noi abbiamo oltre mille uomini impegnati al Comando della missione UNIFIL. Ci sono due piani da considerare a mio avviso: il piano dei singoli Stati ed il piano Ue”.
Così Deborah Bergamini, vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera e vicepresidente Ppe al Consiglio d’Europa, ospite di Metropolis.
“L’Italia come singolo Stato ha una grande capacità di mediazione. Possiamo e dobbiamo svolgere un ruolo importante e decisivo soprattutto sul fronte Libano. Infine sul piano Ue, questa è un’occasione di riscatto dopo tanti fallimenti e titubanze, per dimostrare che la politica estera europea può essere efficace”.