G7, è tutto pronto, l’Italia sfoggia il meglio. Sul tavolo una pioggia di milioni per l’Ucraina

G7, è tutto pronto, l’Italia sfoggia il meglio. Sul tavolo una pioggia di milioni per l’Ucraina

Definiti tutti i dettagli logistici e di sicurezza si passa nella fase concreta e il primo plauso all’Italia arriva dal Segretario generale dell’Onu Antonio Guterres che apprezza il piano Mattei per far fronte alla “minaccia” dei flussi migratori.

Bin Salman ringrazia Giorgia Meloni per invito, “rammarico per assenza” per un pellegrinaggio alla Mecca. Questo sarà l’unico fuori programma perché i grandi della terra sono già in Puglia mentre altri stanno arrivando come il presidente turco Recep Tayyip Erdogan e il primo ministro indiano Narendra Modi che a ore atterreranno a Brindisi.

Con Erdogan si vogliono rafforzare i rapporti per una più sinergica collaborazione nel Mediterraneo e oggi si discuteranno proprio temi relativi all’area geografica che interessa Turchia e Italia.  Istanbul rimane inoltre il Principale punto di passaggio e smistamento di gas proveniente da Russia, Kazakistan e Azerbaigian, ed è destinata a diventare sempre più un hub energetico nel prossimo futuro.

Va sottolineato quindi che Erdogan e Meloni si siano incontrati già 4 volte prima del vertice pugliese e che tra i due c’è una buona sintonia.

Sul tavolo del G7 temi geopolitici ed etici a partire dalla crisi nell’indo-pacifico e in Ucraina e su quest’ultima scenderà un’ulteriore pioggia di investimenti per sostenere lo sforzo contro la Russia.

A Volodymyr Zelenskyj, anche lui in Puglia, il primo ministro del Regno Unito Rishi Sunak garantirà 310 milioni di dollari e con questi si supereranno gli 820 milioni totali che Londra ha destinato a Kiev.

Ma il vero booster finanziario arriva dall’accordo fra i leader del G7 “sull’erogazione di 50 miliardi di dollari” per l’Ucraina attraverso l’utilizzo dei beni russi congelati. Lo hanno reso noto fonti dell’Eliseo citate dai media francesi precisando che tale esborso avverrà già entro la fine del 2024.

All’accordo politico dovrà poi fare seguito quello tecnico per metterlo in pratica, sottolineano le stesse fonti, per fare in modo che “sia in linea con la legge”.

Le fonti francesi hanno voluto precisare che inizialmente si trattava di un’iniziativa americana e che il prestito è destinato a essere rimborsato con i proventi dei beni russi congelati. 

C’è poi il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg che chiederà agli Stati membri dell’Alleanza Atlantica di approvare un nuovo pacchetto di aiuti militari del valore di 40 miliardi per Kiev.

Lo ha detto lo stesso Stoltenberg nel corso di una conferenza stampa a Bruxelles alla vigilia del vertice dei ministri della Difesa della Nato che si terrà oggi.

”Da quando la Russia ha iniziato l’invasione su larga scala nel 2022, i nostri alleati hanno fornito 40 miliardi di euro in aiuto militare all’Ucraina ogni anno. Dobbiamo mantenere questo livello di aiuto come minimo e per tutto il tempo necessario”

Alla conferenza per la ricostruzione per l’Ucraina (Urc2024) svolta nelle ore scorse a Berlino, in totale sono stati firmati oltre 110 accordi, inclusa una dozzina di intese tra aziende. Insieme agli annunci fatti durante la Urc2024 essi ammontano a oltre 16 miliardi di euro, includendo un forte sostegno per la resilienza energetica, l’industria della difesa, l’infrastruttura sociale, la ricostruzione delle infrastrutture cruciali e lo sviluppo del settore privato, dell’agricoltura e della trasformazione.

Lo sintetizza una dichiarazione congiunta dei governo di Ucraina e Germania diffusa da due dicasteri tedeschi che indica in oltre 3.400 i partecipanti alla conferenza. Come sottolinea l’agenzia Dpa sono stati varati soprattutto crediti per le piccole imprese, più gemellaggi tra città e un’iniziativa per la formazione di lavoratori specializzati.

Fra le intese sottoscritte ci sono dichiarazioni d’intenti tra imprese e tra governi, nonché accordi per alleanze e iniziative.

Zelenskyy
Zelenskyy

Non solo aiuti militari a Kiev

Ma non solo aiuti militari per Zelenskyj anche sostegni per ripartire. La compagnia tedesca Notus Energy sta gestendo la realizzazione di un progetto di parco eolico da 300 MW nella regione di Odessa, la cui prima fase sarà di 120 MW, ha riferito il suo direttore commerciale Knud Rissel.

“Dopo l’invasione su larga scala, dalla primavera del 2022 abbiamo continuato a lavorare su questo progetto nella regione di Odessa, e ora siamo in procinto di costruire un parco eolico da 300 MW, la cui prima fase da 120 MW sarà presto completata. Abbiamo già ottenuto tutti i permessi, inclusi quelli relativi al terreno. Le banche ci sostengono, anche se comporta dei rischi per loro.

Ma siamo tutti pronti a lavorare anche in condizioni di stato di guerra,” ha detto durante una discussione tematica sull’energia alla conferenza URC24 a Berlino. Secondo Rissel, la compagnia ha firmato alcuni accordi relativi alla realizzazione del progetto durante questa conferenza. Ha ipotizzato che il primo segmento del parco eolico non sarà operativo il prossimo inverno, ma l’azienda sta facendo tutto il possibile per avviare il progetto il più rapidamente possibile.

Rissel ha inoltre osservato che ci sono alcuni problemi logistici con le attrezzature, ma Notus li sta risolvendo. “Abbiamo piani a breve, medio e lungo termine per lavorare in Ucraina,” ha assicurato il direttore commerciale.

Nel settembre 2023, NEC Ukrenergo, il Ministero della Protezione Ambientale e delle Risorse Naturali, l’Agenzia Statale dell’Ucraina per la Gestione della Zona di Esclusione e la compagnia tedesca NOTUS energy Invest Ukraine GmbH hanno firmato un Memorandum di cooperazione per lo sviluppo di progetti di energia rinnovabile nella zona di 30 chilometri attorno a Chernobyl.

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