Perchè la geopolitica non è “solamente” la guerra dei dazi voluta da Trump, ma è affaire molto, molto più complesso, con svariate variabili.
Spaziando tra gli argomenti del momento, nella giornata del Mare
“Oggi celebriamo il mare, risorsa essenziale per la nostra identità, via verso il mondo e rotta verso il futuro.È parte integrante della nostra cultura, della nostra sicurezza e della nostra economia.”
“Un patrimonio straordinario da rispettare, valorizzare e proteggere, la cui libertà e sicurezza deve essere garantita anche per le generazioni future.Questo è l’impegno quotidiano della Difesa, con la Marina Militare e con tutte le Forze Armate”.
Così il Ministro Guido Crosetto in occasione della Giornata Nazionale del Mare, dai canali social della Difesa.

La sicurezza del mare è tema della geopolitica
La sicurezza delle rotte marittime continua, oggi, nel 2025, ad avere la medesima importanza dei secoli scorsi, anzi, anche di più, se solo venisse considerato come il villaggio globale sia stato amplificato dal commercio elettronico.
Sul punto, Cristina di Silvio (Director of International Relations for the European Community of United States Foreign Trade Institute ) ha avuto modo di intervenire recentemente in una conferenza sul tema.

I punti affrontati dalla dott.ssa Di Silvio si riferiscono a temi di chiaro interesse per la geopolitica, tra gli altri, come anche in alcuni suoi scritti, alla sicurezza delle vie del mare.
I primi riferimenti, recenti, corrono, per esempio, alla ripresa delle minacce degli Houthi, con attacchi contro le navi mercantili e commerciali nel Mar Rosso, nonché contro le navi militari in transito nell’area.
Chiaramente questa è una variabile da considerare, ossia la pressione militare esercitata dai droni armati contro bastimento civili ma, questa operazione militare di fatto è da inserire in altro affaire, noto alla geopolitica, ossia il c.d. “asse della reisistenza”, che vede lo Yemen legato a Iran e Libano.
Ancora, dopo più di un anno di interventi nell’area del Mar Rosso – sia difensivi, con la missione europea Aspide, sia offensivi, compresi gli attacchi aerei sostenuti dagli Stati Uniti e nel Regno Unito – è diventato evidente che gli sforzi internazionali per ripristinare la sicurezza marittima non hanno pienamente contenuto la minaccia yemenita.
Ovviamente bisogna anche contestualizzare la geopolitica per macro aree, per poter meglio comprendere le varie criticità, e le variabili sono ovviamente varie (economia, politica locale, militare).
Gli armatori cercano di affrancarsi dallo specchio del Mar Rosso, con relativo danno per le Autorità del canale di Suez, ma quell’intero quadrante sta vivendo momenti realmente tragici.
Chiaramente il pensiero corre alla tregua di Gaza, già precaria e poi definitivamente saltata, mentre una conflittualità in Siria si è nuovamente infiammata.
Qui si vede una Turchia che ricopre un ruolo da player, ma nel contempo diplomatico, mentre la Russia arretra verso il Sahel; il governo degli Stati Uniti, dal canto suo, continua nelle sue invettive aggressive su Gaza e Iran, infiammano gli animi israeliani.
Conclude, la Di Silvio: “Negli ultimi due anni anche in molte altre parti del mondo altri gravi eventi hanno mostrato l’effettiva vulnerabilità dell’ordine marittimo globale. Ricordiamo i danni subiti dal gasdotto Nord Stream 2 nel Mar Baltico, le interruzioni delle esportazioni di cereali dal Mar Nero. È evidente che i mari e gli oceani sono oggi degli spazi contesi per gli affari internazionali.”
La promozione di una navigazione e di uno sviluppo marittimo sostenibili è una delle priorità dell’Organizzazione marittima internazionale (Imo) per i prossimi anni.
Efficienza energetica, nuove tecnologie e innovazione, istruzione e formazione marittima, sicurezza marittima, gestione del suo traffico e sviluppo delle infrastrutture saranno alla base dell’impegno dell’Imo.
Inevitabilmente tutto ciò è impattante anche sulla geopolitica della UE, ecco perché la collaborazione internazionale assume sempre più importanza in un mondo che, invece – come dimostrato dell’affaire dazi – tende a creare barriere o restringimenti/facili arricchimenti con ottiche meramente commerciali (nuovi trust sovranazionali).