Tra tutte le festività questa è quella più passionale per chi indossa un’uniforme. Sono centinaia di migliaia le storie che si intrecciano nelle mimetiche e nelle divise ordinarie di donne e uomini con le stellette o le fiamme delle polizia. Storie lontane e spesso clandestine; storie impossibili e a volte lunghissime; storie che non riescono a finire; storie che non hanno fatto più ritorno e restano custodite nel cuore; storie che lasciano un ricordo fortissimo per la follia non più vissuta. In tutte queste c’è un comune denominatore: l’amore. Lo sanno bene i militari lontani in missione, i poliziotti destinati lontani da casa o i marinai che, come cantavano Dalla e De Gregori, “quando arrivano nel porto
vanno a prendersi l’amore dentro al bar” per un momento di appagamento prima di salpare nuovamente. San Valentino è in ognuno di questi momenti e ognuno lo vede a modo suo. A volte è capitato in un hangar di nascosto, altre volte in una caserma, altre volte ancora con superiori o subalterni. Poco conta. L’importante è onorare questo giorno oltre ogni conformità e principio canonico. Perché all’amore tutto è concesso e resta il miglior modo di fare la pace ed esportare la pace…. E chi meglio dei soldati conosce il valore della pace? Allora buon San Valentino a tutti e se potete, festeggiatelo ogni giorno.