Secondo il rapporto del Sole 24ore Milano detiene il primo posto della classifica delle città più pericolose d’Italia.
È proprio nel capoluogo lombardo, infatti, che si verificano il maggior numero di reati e azioni criminali da parte di bande organizzate. Soltanto lo scorso anno sono state più di 8.500 le denunce per reati ogni 100 mila abitanti. La maggior parte di questi atti riguardavano rapine all’interno di edifici o furti di auto parcheggiate.
Trenord chiede soldi a militari e poliziotti
Avevamo già scritto della città maglia nera per sicurezza e cioè Milano, ma mai si sarebbe pensato, in una situazione così difficile per i cittadini, che la priorità fosse quella di far pagare a militari e poliziotti il biglietto di viaggio sui mezzi Trenord.
Con una lettera, firmata da Leonardo Cesarini, si fa presente che dal primo gennaio 2024 coloro che garantiscono sicurezza, 24 ore su 24, dovranno pagare il biglietto come tutti gli altri cittadini.
Peccato però, caro dottor Cesarini, che nella sua Lombardia, in caso di necessità, gli altri cittadini possono girarsi dall’altra parte mentre chi indossa una divisa no, non può farlo.
Chi indossa una divisa deve tutelare tutti, anche passeggeri ed equipaggio che viaggiano su vagoni Trenord, pagando o non pagando il titolo di viaggio, chi indossa una divisa non si solleverà mai dalla sua azione.
La differenza, difatti, la fa chi riconosce questo servizio, questa utilità. Non tutti purtroppo lo fanno, esattamente come non lo sta facendo Trenord
Agli inizi del 2023 a Milano era stato siglato un accordo a cui avevamo dato largo spazio ma a quanto pare in Lombardia ci sono diversi livelli di pericolosità e Trenord non ritiene che militari e poliziotti siano utili sui treni e che, pertanto, le agevolazioni non servono.
E pensare che nei paesi del Nord Europa si va verso la mobilità pubblica gratuita, per tutti, per favorire le politiche green.
Certo stiamo parlando di società più sicure e più sviluppate, dove militari e poliziotti rappresentano il modello centrale dell’organizzazione civica.
Una buona notizia giunge da altre società di trasporto ferroviario passeggeri che fanno sapere che nel 2024 verranno rinnovati gli accordi per agevolare la presenza a bordo delle carrozze di donne e uomini dello Stato che indossano l’uniforme.