L’ambasciata russa in Italia, come gia’ il ministero degli Esteri russo, sulle presunte mine antiuomo prodotte e vendute dall’Italia “mente sapendo di mentire”. Cosi’ il ministro della Difesa, Guido Crosetto. “L’ultimo tweet dell’ambasciata russa contiene, in particolare, informazioni volutamente fuorvianti, non veritiere e gravemente denigratorie. Un’allusiva e tendenziosa propaganda contro il nostro Paese che ha sempre rispettato le norme del diritto internazionale. Sorprende l’utilizzo di fake news e foto non contestualizzate per indurre il lettore a trarre conclusioni completamente false”, spiega Crosetto in una nota. “Le mine riprodotte nel tweet (1 antiuomo e 2 anticarro) ricordano mine di fabbricazione italiana Valsella/Tecnovar, che non possono essere italiane per una moltitudine di ragioni. Primo fra tutti perche’ la produzione di mine antiuomo in Italia si e’ interrotta piu’ di 28 anni fa con una moratoria del governo italiano e la successiva legge 374/1997 che le mise definitivamente al bando a partire dall’adesione del nostro Paese, tra i primi firmatari del Trattato di Ottawa contro le mine antiuomo. Inoltre, mine antiuomo di produzione italiana sono state esportate solo fino agli inizi degli anni ’90. La licenza di produzione fu concessa anche ad altri Paesi, come si puo’ evincere dalla sigla dell’unica mina antiuomo ritratta in foto, una VS50 non prodotta in Italia ma in estremo Oriente. Diffidiamo la Russia e i suoi terminali diplomatici dal continuare a propagare notizie false su questo argomento”, conclude Crosetto.