“È fondamentale ricordare e commemorare questa tragedia. Sia nei confronti del sacrificio dei caduti nell’espletamento del servizio, sia nei confronti di un corpo, quello dei paracadutisti della Folgore dell’Esercito Italiano, che è da sempre in prima linea quando il Paese chiama le Forze armate a svolgere compiti e missioni difficili e complesse”. Così, in una nota il sottosegretario di Stato alla Difesa Matteo Perego di Cremnago, ricordando il tragico evento che si consumò il 9 novembre del 1971, quando un Hercules C-130 della Royal Air Force, decollato dall’aeroporto di Pisa per un’esercitazione congiunta italo-britannica in Sardegna, precipitò in mare nella zona delle Secche della Meloria. Non ci furono superstiti tra i 46 paracadutisti italiani a bordo e i sei membri dell’equipaggio britannici. Durante i difficili tentativi di recupero delle vittime, perì anche un sommozzatore, il sergente maggiore Giannino Caria, decorato con medaglia d’oro al valore civile. “L’Italia può contare su Unità di così grande professionalità come la Folgore, anche grazie al sacrificio di coloro che ne hanno costruito la storia, contribuendo a formarne il carattere indomito e lo spirito di servizio, forgiati e temprati dalle difficoltà del compito di servire la Patria al meglio delle proprie possibilità”, conclude Perego.