Il deputato leghista Gianni Tonelli, già segretario generale del Sindacato Autonomo di Polizia, è stato assolto nella serata di ieri dalla Corte d’Appello di Roma dal reato di diffamazione contestato a seguito di una querela presentata da Ilaria Cucchi perché il fatto non costituisce reato. “Origine della causa erano state le mie dichiarazioni contenute in un comunicato del Sap del 31 ottobre 2014 a seguito della definitiva assoluzione in appello degli appartenenti alla Polizia Penitenziaria per la morte di Stefano Cucchi. Il mio intendimento era sostenere la campagna del sindacato ‘verità e giustizia’ con la quale si proponeva di collocare su tutte le divise, su tutte le auto e in tutte le celle di sicurezze delle telecamere al fine di videoregistrare gli interventi per dare tutela e trasparenza all’operato delle Forze dell’Ordine e ai cittadini”. “Fin dal primo momento ho ritenuto ingiusta, strumentale e infondata la querela – aggiunge Tonelli – e nonostante il Pubblico Ministero avesse chiesto l’archiviazione, perchè non rilevava illiceità nella mia condotta, inspiegabilmente il Giudice delle Indagini Preliminari, su opposizione di Ilaria Cucchi, impose l’imputazione coatta a mio danno rinviandomi a giudizio. Reagii contro quello che consideravo una ingiustizia facendo richiesta di anticipazione del dibattimento al temine del quale, nonostante la pubblica accusa avesse richiesto l’assoluzione, fui condannato in primo grado. Io avevo solamente detto la verità senza diffamare nessuno nell’esclusivo interesse della giustizia. Proposi quindi appello e rinunciai alla prescrizione perché pretendevo giustizia. Ieri per la terza volta la pubblica accusa ha richiesto l’assoluzione che è stata disposta in via definitiva dalla Corte d’Appello di Roma perché il fatto non costituisce reato”. “Io ho fatto solamente il mio dovere servendo la causa della verità -commenta Tonelli – e finalmente, anche se a caro prezzo, ho ottenuto giustizia. Sono stato oggetto di campagne di stampa faziose e disumanizzanti ma ieri e per la seconda volta sono stato assolto dalle querele di Ilaria Cucchi. La prima si è conclusa di fronte al Tribunale di Roma pochi mesi fa, il 27 settembre scorso, sostanzialmente per gli stessi fatti e dichiarazioni e con le stesse motivazioni. Ho sempre detto la verità senza diffamare nessuno nell’adempimento del mio dovere di Segretario Generale del Sap. Oggi sono soddisfatto e amareggiato insieme – conclude – ma credo che la strada da me intrapresa di non abdicare ai doveri in difesa degli operatori in divisa sia stata quella giusta e non ci saranno querele o processi, attacchi mediatici e ideologici di sorta che mi faranno desistere. I poliziotti non possono essere accusati ingiustamente e desiderano rendere conto al Paese di ogni loro respiro mediante le telecamere. Anche i travagli giudiziari e mediatici a cui sono stato ingiustamente sottoposto ci avvicineranno all’obiettivo”.