Itamil valuta l’abbandono del tavolo della contrattazione “risorse inadeguate”

Riceviamo e pubblichiamo la nota Itamil

Inizia IL Sondaggio Online del Primo Sindacato dell’Esercito ITAMIL “ RISORSE INADEGUATE PER I MILITARI” Abbandoniamo i lavori in funzione pubblica.

È iniziato a sorpresa alle ore 21:30 di sabato scorso, 20 luglio, il sondaggio online del Primo Sindacato dell’Esercito e del Comparto Difesa ITAMIL full- menber di Euromil, che si concluso lunedì 22 luglio 2024 alle ore 21:30.

Sono stati coinvolti 4.500 tesserati del Sindacato, distribuiti in gruppi regionali da Nord a Sud, comprese Sardegna, Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Lazio, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Abruzzo, Umbria, Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta, Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Solo nella notte di sabato ha votato il 57% degli iscritti.

Il Sindacato ITAMIL ESERCITO passa all’azione denunciando il Governo Meloni per aver disatteso le aspettative dei militari.

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Ad oggi, la Premier Meloni non ha incontrato i sindacati militari e il Ministero della Difesa ha stilato regolamenti restrittivi che non consentono di rappresentare al meglio il personale.

Dopo due anni di vacanza contrattuale, il contratto prevede un aumento di soli 85/90 euro al mese dal 2024 per i militari, ovvero poco più del 5%, contro il 17% dell’inflazione subita dal 2022 al 24.

Nessuna risorsa è stata prevista per il 2022-23 e la vacanza contrattuale percepita a dicembre 2023, molto probabilmente dovrà essere recuperata.

Non ci sono risorse per uniformare lo straordinario e il FESI alle Forze di Polizia.

Non ci sono risorse per poter affrontare con norme nuove le esigenze del personale che aspettano soluzione da 20 anni.

Nessun interesse è stato mostrato per la settimana corta (a costo zero per l’amministrazione), né sono state intraprese azioni concrete per la previdenza dei militari.

Come se non bastasse, il disegno di legge sulla tutela legale è riservato alle sole Forze di Polizia e al Soccorso Pubblico.

Dalla sede di Palermo di Via Vincenzo Di Marco parte la campagna di totale disapprovazione sindacale contro il Governo, Il sindacato chiama tutti gli iscritti a votare SÌ per abbandonare i lavori oppure NO proseguire i lavori in Funzione Pubblica.

Se si esce dai lavori tecnici con la Funzione Pubblica, conseguentemente non si firmerà il rinnovo del contratto.

Avrà inizio un “autunno caldo” con ricorsi collettivi al TAR interamente finanziati dal Sindacato per i danni esistenziali a tutti gli iscritti che non avranno adeguati aumenti al costo della vita, con enormi danni alle famiglie e alla previdenza, diseguaglianze di trattamento straordinario, FESI, benefit rispetto alle forze di polizia, turnazioni massacranti, scarsa attenzione alla mobilità del personale, i diritti calpestati e al ricongiungimento familiare.

Verranno organizzate assemblee in oltre 200 comuni d’Italia e contenziosi in tutte le sedi nazionali o europee. ITAMIL.

Abbiamo abbastanza esperienza, coraggio e dedizione per difendere gli interessi legittimi del personale.

Il Sindacato renderà ufficiale il risultato del sondaggio e la propria posizione il 25 luglio alle ore 10:30 in Funzione Pubblica.

Le nostre condizioni per riaprire le trattative sono:

1. Risposte alla piattaforma contrattuale sull’economico e il normativo trasmessa dal Sindacato ITAMIL ESERCITO alla Funzione Pubblica all’inizio dei lavori.

2. Incontro con il Premier Giorgia Meloni con le sigle sindacali delle Forze Armate.

3. Impegno del Governo in materia di previdenza e specificità.

Il Sindacato ITAMIL ESERCITO, fa la differenza rispetto a certi soggetti sindacali non riconosciuti, filogovernativi, che parlano di grandi risorse per i militari dimostrando di essere incompetenti e di parte, ed altri soggetti che prendono ordini di scuderia dai palazzi, pronti ad abbassare la testa.

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