Riceviamo e pubblichiamo la nota ITAMIL
In un clima di promesse non mantenute e propaganda ingannevole, desideriamo fare chiarezza sulla situazione attuale delle risorse destinate al personale militare.
È assurdo che un Sindacato si prenda il merito di aver fatto stanziare 250 milioni di risorse per il 2025, nel frattempo si accelera il misero rinnovo contratto. I militari soffrono e non arrivano alla fine del mese; cresce il sovraindebitamento e siamo ancora alle promesse, mentre la pensione ci condannerà alla povertà assoluta. Non esiste un chiaro finanziamento sulla specificità del personale militare, è solo un susseguirsi di promesse.
Attualmente, gli incrementi salariali per il 2024 variano tra 85 e 90 euro netti, insufficienti per coprire l’inflazione degli ultimi tre anni. Ricordiamo che il 2022 e il 2023 sono stati anni di vacanza contrattuale.
ITAMIL ESERCITO, il primo sindacato dell’Esercito e del Comparto Difesa, ha avuto il coraggio di abbandonare i tavoli tecnici, denunciando l’inadeguatezza delle risorse.
A differenza dei sindacati delle Forze di Polizia, che hanno avviato trattative reali con il governo incontrando il Presidente del Consiglio, On. Giorgia Meloni, i sindacati militari non hanno ottenuto la stessa opportunità.
Il Sindacato ITAMIL Esercito ha deciso, attraverso il voto online degli iscritti, di declinare la partecipazione all’incontro del 30 settembre 2024, poiché le risorse sono inadeguate, e chiediamo un incontro con il Premier Meloni.
Inoltre, informiamo tutti i colleghi che, da quando abbiamo scelto di non partecipare agli incontri in Funzione Pubblica dal mese di agosto, siamo stati oggetto di una campagna mediatica denigratoria da parte di alcune sigle sindacali.
Articoli di stampa riportavano dichiarazioni di autorità politiche strumentalizzate da periodici di alcune sigle contro le nostre iniziative. Infine, sono stati avviati procedimenti amministrativi contro il sindacato e disciplinari contro il Segretario Generale Girolamo Foti, che rischia la sospensione dal servizio per aver urtato la suscettibilità di alcune autorità politiche e militari.
Nella Funzione Pubblica, le risorse previste non bastano, e i tecnici stanno svolgendo lavori che spesso non riflettono le esigenze del personale.
Proponiamo trasparenza: dirette dei lavori per mostrare la verità a chi rappresentiamo.
A differenza di altre sigle, ITAMIL ha deciso di uscire dai lavori della funzione pubblica fissando condizioni specifiche per riprendere i negoziati, come un incontro con il Presidente del Consiglio e maggiori risorse contrattuali.
Mentre altri si prendono il merito del nostro lavoro, noi possiamo dimostrare i nostri successi, come l’estensione della tutela legale al personale militare e l’introduzione della settimana corta, simile alla nostra proposta del 2023, insieme allo sviluppo dello Smart Working.
ITAMIL promuoverà un ricorso gratuito per i nostri iscritti contro il mancato adeguamento dei salari al costo reale della vita. Invitiamo nuovi membri e colleghi insoddisfatti dalle altre sigle a unirsi a noi.
Unitevi al Sindacato dei Coraggiosi, ITAMIL ESERCITO. Dopo questo contratto, lavoreremo per migliorare il futuro.