Riceviamo e pubblichiamo la nota ITAMIL
Il Sindacato Itamil Esercito annuncia che, oltre a intraprendere ogni utile iniziativa in difesa dei diritti del personale e della funzionalità delle Organizzazioni Sindacali, presenterà un dossier sui diritti del personale al Parlamento europeo e chiederà di essere audito nella commissione diritti. Intende indicare la strada della Carta dei Diritti Europei delle Lavoratrici e dei Lavoratori Militari.
La recente interazione tra l’amministrazione della Difesa e i Sindacati Militari, in particolare ITAMIL, ha sollevato diverse preoccupazioni riguardo a un possibile atteggiamento antisindacale dell’Amministrazione. ITAMIL ha costituito una task force di esperti in diritto del lavoro per monitorare le risposte dal Primo Reparto ed alcuni episodi segnalati in merito al body shaming.
Legislazione di Riferimento
L’operatività della legge 46/2022 procede lentamente presso il Dicastero della Difesa, nonostante un’accelerazione iniziale ad opera del Ministro della Difesa, l’On. Guido Crosetto supportata dal Consigliere del Ministro, il già Sottosegretario di Stato alla Difesa l’On. Generale Domenico Rossi, dovuta al rinnovo del contratto 2022/24.
Terminate le consultazioni delle europee e le speranze della firma sul contratto, sembrerebbe che tutto si sia fermato. Non abbiamo più incontrato il Ministro della Difesa, aspettiamo riscontro dei colloqui fatti con il Sottosegretario di Stato alla Difesa il Dott. Matteo Perego di Cremnago.
Il Premier Meloni non ha incontrato i Sindacati delle Forze Armate.
Criticità Rilevate trasmesse al Ministro della Difesa, l’On. Guido Crosetto.
1. Tutela della salute per il personale impiegato nell’Operazione Strade Sicure: ITAMIL, visto le alte temperature dell’estate più calda della storia, ha proposto di alleggerire il vestiario e le dotazioni, installare ventilatori refrigeranti nelle postazioni fisse e istituire un servizio mobile di ristoro con bevande dissetanti, barrette energetiche e fazzolettini imbevuti. Nonostante queste proposte, non è stata ricevuta alcuna risposta.
2. Sicurezza sui luoghi di lavoro: è stata segnalata una problematica in un reparto di Bari riguardante la sicurezza sui luoghi di lavoro. Il Primo Reparto di Stato Maggiore dell’Esercito ha risposto incredibilmente che non è materia di competenza dei Sindacati Militari. Questa presa di posizione deve fare riflettere il Parlamento sul rapporto tra datore di lavoro e rappresentanza sindacale nel 2024 non nel 1800, e in particolare deve essere motivo di riflessione sugli obblighi di legge di chi è venuto a conoscenza (sindacato) di una esposizione al rischio che può essere causa di danni alla salute dei lavoratori, che secondo questa diffida dell’amministrazione non deve occuparsi della sicurezza dei lavoratori.
Ebbene, nel 2024 in un Paese della Comunità Europea, un datore di lavoro (Stato Maggiore Esercito) diffida un sindacato regolarmente autorizzato a non occuparsi di sicurezza sui luoghi di lavoro perché secondo una interpretazione di parte è materia esclusa. Si noti che nessuna norma cita tra le materie che sono vietare di essere trattate la sicurezza sui luoghi di lavoro, anche perché palesemente incostituzionale e contro ogni diritto europeo.
3. Condizioni alloggiative: A marzo 2024, ITAMIL ha segnalato le pessime condizioni alloggiative dei colleghi a Torino durante l’operazione “Strade Sicure”, che alloggiavano in un edificio in fase di ristrutturazione con rumorosità per via dei lavori, polvere, servizi igienici e docce insufficienti, e mancanza di riscaldamenti. L’amministrazione ha risposto con soluzioni inadeguate come la distribuzione di tappi per le orecchie e una doppia coperta. Nessuno ha risposto alla domanda se i locali erano e sono agibili secondo le norme vigenti oppure no.
4. Ipotesi Body shaming: A giugno 2024, ITAMIL ha richiesto di verificare se una comunicazione a più persone di un Dirigente relativa all’uso della maglietta verde oliva per che suggeriva pubblicamente al personale in sovrappeso di non indossarla al fine di tutelare l’immagine dell’esercito, configuri un caso di “body shaming”. L’amministrazione ha negato qualsiasi irregolarità, sostenendo che è dovere del militare mantenersi in forma. Chissà quale provvedimento si sarebbe preso se qualche militare avesse scritto la stessa cosa nei riguardi di qualche alta autorità militare oppure politica in sovrappeso. Due pesi e due misure?
Richieste e Sollecitazioni
ITAMIL ha chiesto chiarimenti sulla risposta dello Stato Maggiore dell’Esercito riguardo la Direttiva interna 1039 e il suo impatto sulle disposizioni legislative in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del personale delle Forze Armate. In particolare, sono stati richiesti chiarimenti sugli Articoli 7, 8 e 9 della legge 31 dicembre 2012, n. 244 che interessano le Qualifiche Speciali.
Conclusioni
Attualmente, ITAMIL si sente limitata nell’esercizio del proprio ruolo di rappresentanza. È stata più volte sollecitata l’istituzione di un ufficio preposto ai rapporti con le Organizzazioni Sindacali all’interno del Dicastero della Difesa, per avviare un percorso costruttivo che finora non è mai decollato concretamente. Le interlocuzioni con l’amministrazione potrebbero configurarsi come antisindacali, con potenziali conseguenze negative sulla sicurezza del lavoro e la tutela della salute.
Le rappresentanze sindacali svolgono un ruolo cruciale nella difesa degli interessi collettivi, economici, previdenziali, professionali e di salute dei lavoratori. ITAMIL continua a operare con attenzione e dedizione per garantire il rispetto di questi diritti fondamentali.