Una giornata storica per il comparto: a Palazzo Vidoni presenti tutti i ministri competenti
Il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo, ha dato il via alle trattative per il rinnovo del contratto del personale non dirigenziale del comparto Sicurezza e Difesa, triennio 2022-2024.
È giornata storica per il comparto Sicurezza e Difesa, il cui personale è essenziale per l’avvenire sicuro e pacifico della comunità italiana e internazionale.
All’incontro con i sindacati, svoltosi a Palazzo Vidoni, erano presenti il ministro della Difesa, Guido Crosetto, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, il viceministro della Giustizia, Francesco Paolo Sisto, il sottosegretario al ministero dell’Economia e delle finanze, Lucia Albano. Presenti.
Inoltre, il capo della Polizia Vittorio Pisani, il capo di Stato maggiore della Difesa, Cavo Dragone, i comandanti generali dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza, Teo Luzi ed Andrea De Gennaro, e il Capo del Dap Giovanni Russo.
È intervenuto anche il sottosegretario di Stato alla Difesa Matteo Perego. Con i decreti firmati lo scorso 29 marzo, per la prima volta ai tavoli negoziali il personale di Carabinieri, Guardia di finanza e Forze Armate viene rappresentato dalle associazioni professionali a carattere sindacale tra militari e non più dai Cocer.
Si tratta di un cambiamento significativo: quasi cinquant’anni dopo, il mondo militare segue infatti quello delle Polizie a ordinamento civile, per le quali la “lunga marcia” verso la sindacalizzazione si è conclusa all’inizio degli anni Ottanta.
Dei 7,3 miliardi di euro che la legge di Bilancio 2024 stanzia per il rinnovo dei contratti del lavoro pubblico, le risorse destinate al Comparto Sicurezza e Difesa ammontano a circa 1,5 miliardi di euro.
Uno sforzo straordinario, in un quadro economico non facile, necessario per valorizzare quei lavoratori che, con professionalità e passione, garantiscono servizi essenziali per lo Stato.
Tra i tanti temi che dovranno essere affrontati dalle parti nel corso della trattativa, oltre alla ripartizione delle risorse tra il trattamento economico fondamentale e l’accessorio, anche gli straordinari, la previdenza integrativa e gli istituti di diritto sindacale per le nuove organizzazioni sindacali fra militari.
Nell’auspicare una proficua collaborazione tra le parti, allo scopo di arrivare in tempi brevi al rinnovo del contratto e recuperare così i ritardi accumulati nel passato, è stato ricordato anche l’impegno nell’adeguare gli organici alle esigenze attuali.
Nel 2023 sono state autorizzate assunzioni per 16.845 unità di personale del comparto utilizzando, oltre alle risorse da turnover per 13.518 unità, anche quelle derivanti da risorse straordinarie previste da specifici provvedimenti per ulteriori 3.327 unità.
Sicurezza e Difesa, al via trattative per rinnovo del contratto 2022-2024