Sindacati uniti, Ecri non tocchi i sacrifici dei nostri agenti

Sindacati uniti, Ecri non tocchi i sacrifici dei nostri agenti

L’Europa, o meglio l’organismo ECRI, ha messo d’accordo le maggiori sigle sindacali delle Forze di polizia che, unite, hanno fatto muro contro le considerazioni politiche relative all’operato degli agenti di polizia in Italia.

La nota del SAP

“Riteniamo sia concettualmente scorretto parlare di profilazione poiché non ci risulta esistano banche dati specifiche”.

Lo ha affermato il Segretario Generale del SAP, Stefano Paoloni, commentando l’ultimo rapporto sull’Italia dell’Ecri, l’organo anti-razzismo e intolleranza del Consiglio d’Europa, secondo cui nel nostro Paese le forze dell’ordine farebbero profilazione razziale durante le attività di controllo, sorveglianza e indagine, in particolare nei confronti della comunità Rom e delle persone di origine africana.


“L’attività che siamo chiamati a svolgere di contrasto ai reati di qualsiasi natura – ha proseguito Paoloni – ci chiama a operare principalmente con determinate categorie di persone, tant’è vero che la popolazione carceraria è composta circa al 40% di cittadini stranieri, mentre, per contro, i residenti stranieri in Italia sono circa l’8%. Spesso si tratta di categorie di persone che vivono in Italia in modo precario e, conseguentemente, vivono di espedienti”.


“È un fenomeno sociale mondiale e l’Italia è in prima linea quale Paese di frontiera, non si facciano ricadere sulle forze dell’ordine responsabilità non proprie”, ha ricordato il Segretario Generale del SAP, il quale ha aggiunto: “Dall’Ecri ci saremmo aspettati, invece, proposte o progetti per l’integrazione di queste etnie o persone di origine africana”.

Antonio Serpi
Antonio Serpi

La nota del SIM

Il SIM Carabinieri esprime il suo profondo sdegno per quanto riportato nel recente rapporto dell’ECRI, la commissione antirazzismo del Consiglio d’Europa, in merito a presunti episodi di profilazione razziale e xenofobia da parte delle forze dell’ordine italiane. 

“Accuse ingiuste e infondate”, queste le parole con cui il Segretario Generale Antonello Serpi respinge fermamente le dichiarazioni contenute nel documento, sottolineando che ogni giorno le donne e gli uomini dell’Arma e delle Forze di Polizia Italiane operano con dedizione, abnegazione e imparzialità per garantire la sicurezza di tutti i cittadini, italiani e stranieri, spesso a costo di sacrificare la propria vita.

Le Forze di Polizia Italiane rappresentano un pilastro essenziale nella salvaguardia della legalità e della coesione sociale del nostro Paese, agendo nel pieno rispetto della legge e dei diritti umani. È inaccettabile che si cerchi di gettare ombre su chi, ogni giorno, mette la propria incolumità a rischio per proteggere le nostre comunità da ogni forma di criminalità, indipendentemente dall’origine etnica, religiosa o sociale delle persone che si trovano sul territorio nazionale.

Ogni cittadino, senza alcuna distinzione, può contare sulla protezione delle nostre forze dell’ordine, il cui impegno quotidiano è animato esclusivamente dalla volontà di servire il bene comune. Il SIM Carabinieri sottolinea inoltre come tali accuse rischiano di minare la fiducia nelle istituzioni e di indebolire il prezioso legame di collaborazione tra le forze dell’ordine e la società civile, costruito attraverso anni di lavoro, trasparenza e senso del dovere. 

“Riconoscere e rispettare l’impegno dei nostri colleghi non è solo un atto di giustizia, ma un dovere civico che spetta a tutti”, dichiara sempre Serpi del SIM Carabinieri, ribadendo la necessità di difendere l’onorabilità di chi opera in prima linea per la sicurezza del Paese.

“Esprimiamo – conclude Serpi – la nostra gratitudine alla Premier Giorgia Meloni e ai Ministri che hanno prontamente difeso il lavoro delle forze dell’ordine, richiamando alla necessità di rispetto e riconoscimento nei confronti di chi si adopera per il bene dell’Italia, e di tutte le persone, italiane o straniere, che risiedono nel nostro territorio.

Il SIM Carabinieri continuerà a vigilare affinché la dignità e l’impegno dei militari dell’Arma siano rispettati e riconosciuti, e affinché ogni accusa priva di fondamento venga respinta con fermezza.

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Sindacati uniti, Ecri non tocchi i sacrifici dei nostri agenti

Stefano Paoloni, Segretario Generale del SAP
Stefano Paoloni, Segretario Generale del SAP