Sigle sindacali militari, arrivano le prime note dall’incontro col ministro Crosetto
Ore 10.00, al Circolo ufficiali delle Forze Armate si attende l’arrivo di Guido Crosetto, sono 29 le sigle delle associazioni a carattere sindacale invitate.
I primi rumors attestano un malcontento, c’è poco entusiasmo, molte sigle sono assenti, si parla di preavviso breve, sbagliate convocazioni.
Crosetto è stizzito, quasi dispiaciuto, non comprende il comportamento di alcune sigle.
Le sigle sindacali militari non invitate a Chigi
C’è chi sostiene che i sindacati abbiano ricevuto un contentino al rush finale, mentre il COCER, che tende a scomparire, siederà al tavolo con la presidente Giorgia Meloni.
Ma leggendo bene la Legge 195 del 95, l’articolo 8 – comma 3, non si può che dare ragione a Crosetto: per ora è così, bisogna attendere il 31 gennaio per dare esclusivo spazio alle sigle a carattere sindacale.
Un rappresentante dell’associazione SIAMO Esercito legge una nota di forte dissenso, il Ministro ascolta in silenzio.
È la volta di a altre associazioni, molte lamentano che in 2 minuti non si può raccontare nulla, altre invece dicono che 2 minuti vanno bene e bastano a depositare il documento riassuntivo.
Altre sigle hanno completamente dato forfait: PSC Carabinieri; Italmil Esercito, SUM e SIULM, USMIA Interforze
Iniziano a trapelare anche voci sulle risorse stanziate che verranno proposte nel DDL sicurezza, sono poche dicono in sala ma la buona notizia è che si aggiungeranno ulteriori risorse sulla specificità.
Un’eccellente notizia che piace è quella relativa all’ufficio che si occupa dei rapporti con la rappresentanza militare.
Non sarà più alle dipendenze di SMD ma passerà sotto egida del gabinetto del Ministero della Difesa, a Palazzo Baracchini, un grandissimo traguardo in termini politici, forse il più importante.