Gli agenti della Polizia di Stato di Messina hanno fermato un uomo che sarebbe contiguo ad un’organizzazione terroristica di matrice jihadista. Il fermo è stato eseguito per partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo. Il 18enne cittadino siriano, già collocato presso il CPR di Pian del Lago (CL), è indiziato per aver combattuto tra le fila di Jabhat al Nusra.
In occasione dei controlli di sicurezza effettuati dalla Polizia di Stato sui migranti che sbarcano clandestinamente sulle coste italiane, la sera dell’11 marzo scorso l’attenzione dei poliziotti della Questura siciliana si è focalizzata sul giovane siriano – soccorso in mare a largo delle coste siciliane da un pattugliatore della Guardia di Finanza e giunto al molo di Messina insieme ad altri 222 stranieri – alla luce delle dichiarazioni rese, apparse contradditorie, e dei contenuti presenti sul telefono, elementi dai quali è stata desunta la sua possibile aderenza ad una organizzazione terroristica di matrice jihadista operante in Siria.
Il prosieguo delle indagini, delegate dalla Procura Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Messina e supportate dalla locale DIGOS e dal Servizio per il Contrasto all’Estremismo e al Terrorismo Esterno della DCPP (Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione), con l’ausilio della Sezione della Polizia Postale di Messina, ha quindi consentito di recuperare i files che il fermato aveva “cancellato” dal device, tra cui numerose chat e contenuti mediatici inneggianti alla jihad da cui è emersa chiaramente la sua militanza, anche con un ruolo di comando intermedio, tra i siriani combattenti per Jabhat al Nusra.
La Procura messinese ha emesso un provvedimento di fermo che il Giudice per le Indagini Preliminari di Caltanissetta ha convalidato.