L’intelligence impegnata a monitorare i segnali che potrebbero attivare violenti scontri di piazza.
”L’esercizio della forza pubblica è sempre qualcosa di delicato e di sensibile” ma noi abbiamo rispettato le norme poiché l’obiettivo era evitare che fosse ostacolata la libera espressione di altri. Le forze di polizia hanno impedito soprattuto che ci fosse l’assalto a quel luogo dove si teneva un evento legittimo. E’ chiaro che quando si arriva al contatto fisico si vedono delle scene che nessuno, nemmeno il ministro vorrebbe vedere. So quali sono le fatiche sul campo, lì ci sono persone, dei funzionari che in pochi secondi devono prendere una decisione per evitare che accada qualcosa di più grave. Il ripristino della legalità con l’esercizio della forza è sempre l’ultima delle opzioni”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo PIANTEDOSI parlando delle tensioni alla Sapienza. Ma al di là della Sapienza ora all’apparato di sicurezza preoccupano le piazze, quelle che potrebbero riempirsi per colpa di una crisi economica che si affaccia all’orizzonte “Ci sono dei professionisti della sommossa, che noi monitoriamo e teniamo sotto attenzione”, le parole del numero uno del Viminale lasciano poco spazio all’interpretazione e proprio nel primo vertice nazionale sull’ordine e la sicurezza che si è tenuto ieri, 27 ottobre, gli analisti dell’intelligence hanno sviluppato il quadro violento che si potrebbe avere nelle prossime settimane se non si attivano misure anticrisi.