Marco Mancini, già capo del controspionaggio italiano, è stato intervistato da Giovanni Minoli, a Mixer, sulla crisi in Medio Oriente tra Israele e Palestina
Il Mossad non è stato sopravvalutato, ma ha avuto la sconfitta più grande della sua storia. Ma non solo il Mossad, anche lo Shin Bet, quindi i servizi segreti israeliani sono stati beffati dalla più grande operazione che sia avvenuta mai in medioriente ovvero il controspionaggio di Hamas che ha permesso di smantellare qualsiasi idea di spionaggio che aveva sia lo Shin Bet che il Mossad. Il fallimento delle due intelligence israeliane è non solo il fallimento di Netanyahu ma anche il fallimento della fiducia che aveva il popolo israeliani verso il proprio esercito e verso i loro servizi segreti e verso il loro capo.
I servizi segreti israeliani sono stati messi in ginocchio riportando – cosa che ha fatto Hamas – su larga scala quello che aveva già fatto con il sequestro nel 2006 del carrista Gilad Shalit, liberato a seguito di un accordo tra Hamas e Mossad dopo 5 anni. In quel momento Tel Aviv rilasciò 1025 palestinesi che stavano nelle carceri israeliane.
Uno contro mille. Ci fu la sua liberazione in cambio di oltre mille palestinesi. Riproporre questi sequestri dimostra che il controspionaggio di Hamas ha funzionato sotto tutti i punti di vista. Nasce da un accordo di anni con le guardie della rivoluzione iraniana quindi con Hezbollah e con Iran e con i gruppi militari di Hamas, ma non dicendo nulla e portanto tutto in segreto rispetto alla politica di Hamas. Ha fatto tutto l’ala militare, quella che non riconosce l’ala politica, quelli che non hanno più l’immagine di Abu Mazen.
L’ala militare sta ponendo in essere questo tipo di assalto verso Israele. Qui c’è stata una decadenza a livello mondiale dell’uso del fattore humint, quella che è’ sempre stata la base di tutte le intelligence del mondo compresa la nostra quando c’era Giovannone.
Hamas ha mandato e propalato notizie attraverso finte fonti tranquillizzando i vertici di Tel Aviv. Sono stati reclutati ragazzi quando avevano 10-11 anni non a lanciare con le fionde i sassi. Se voi vedete i sequestratori hanno tra i 18- 20-25 anni. Il loro capo ha 60 anni, loro no. Non hanno una età avanzata. Sono stati selezionati e addestrati. Andati in Egitto con il deltaplano. È già da 20 anni che si usa il deltaplano. Ci sono scuole di volo nel deserto dell’Egitto. E Israele non sapeva niente perché sennò non si sarebbe fatto sequestrare oltre 200 persone. Si sono adeguati i servizi segreti mondiali. Il presidente del consiglio dei ministri Draghi diceva che gli unici che avevano notizie sulla Ucraina erano gli americani e gli inglesi, non citando l’intelligence italiana di cui egli era il responsabile politico.
La stessa Caporetto e’ stata in Afghanistan.
Un servizio segreto che funziona deve essere imperniato sulla attività humint, sul reclutamento di fonti umane. Le fonti tecniche sono un supporto degli umani non una sostituzione. Hamas infiltra il Mossad e lo Shin Bet e propala notizie e questo si può sconfiggere solo con il reclutamento di fonti umane.
Noi del SISMI e anche l’Aise è frutto della esperienza della attività e delle capacità dello stesso Giovannone – citato da Moro durante il terribile sequestro subito – cioè il più grande agente di servizio segreto che riusciva a parlare nello stesso giorno con Arafat e con Israele. Mai nessun servizio segreto è’ riuscito a fare questo in Medioriente.
Anche gli Americani, anche la Cia non sapevano nulla di questo attacco il che significa che è stato preparato da anni. All’incontro di giugno era già stato tutto organizzato da anni.
Gli incontri di cui io parlo in Iran sono avvenuti almeno 4/5 anni fa. Non sapevano nulla perché hanno infiltrato nulla. Non hanno avuto nessuna fonte che li abbia avvertiti.
Quello che è accaduto è’ un fallimento completo della intelligence tecnologica. Bisogna tornare al fattore umano, a una intelligence fatta da uomini. Da anni si è’ parlato solo di tecnologie, Hamas ha ripristinato il fattore umano, l’unico che funziona.
Gli ostaggi sono tuttora a Gaza. Sarebbe un ulteriore fallimento di Netanyahu uccidere 200 suoi connazionali quindi sarebbe un disastro enorme. Ho paura che questo teatro di possa sviluppare in altri Paesi. Se non sapevamo nulla, chi ci dice che non possano accadere azioni dimostrative molto forti anche nella nostra Europa? Cosa resta di quel patto tra Moro e Arafat? Quello che avete visto qualche giorno fa, cioè non resta nulla.